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Il disegno dei bambini

Vediamo insieme perché è importante offrire ai bambini, dai più piccoli ai più grandi, la possibilità di disegnare.
Disegnare fa bene perché aiuta a comunicare quello che a parole, a volte, non si riesce a dire.
Inoltre, allena le capacità motorie fini, sviluppa l’immaginazione, esercita l’attenzione.
Cosa possono osservare e capire gli adulti dal gesto grafico dei più piccoli?
Accanto agli aspetti evolutivi, il disegno infantile offre la possibilità di apprezzare anche lo sviluppo simbolico del bambino, in particolare quello legato al suo modo di rappresentare il mondo.
Il piccolo esprime, attraverso il disegno, la parte più creativa e valida del proprio universo interiore, quella parte genuinamente autentica che non sottostà a regole e divieti.
Rappresentando una finestra aperta sulla mente, il disegno permette di osservare e comprendere lo sviluppo delle abilità e delle emozioni molto più di quanto non consenta il linguaggio, strumento che il bambino a volte censura (a seconda delle reazioni che l’adulto ha nei suoi confronti) e che richiede, per esprimersi a fondo, ben altre finezze di quelle di cui egli, a volte, dispone.
Inoltre, il disegno consente di evitare gli inconvenienti determinati dalla presenza di un osservatore esterno.
Far disegnare liberamente rimane uno dei metodi più concreti per avvicinarsi alla singolarità di ogni bambino, poiché il disegno rappresenta non solo ciò che il piccolo conosce, ma anche come lo vede.
Ogni elemento geometrico, dimensionale, compositivo, contestuale, plastico, può essere utile a rivelare qualcosa sia sul piano degli strumenti intellettuali che su quello delle relazioni affettive.
La spiegazione o il commento del disegno fatto dal bambino stesso sono indispensabili per capire il significato simbolico dei temi ed individuare le variabili che lo hanno spinto a scegliere proprio quei temi.
Ricordiamo dunque, sempre, quando vediamo o cerchiamo di leggere l’elaborato grafico di un bambino, di provare ad interpretarlo a partire dalle sue parole, dalle sue spiegazioni, senza farci condurre dalle nostre sovrastrutture e concezioni rispetto al mondo e a come lo percepiamo.

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