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Psicologia della famiglia, per la famiglia

In ambito psicologico la famiglia viene definita come un sistema complesso, una totalità: l'insieme dei suoi componenti è qualcosa di più e di diverso dalla somma delle singole parti.



Ambiente e contesto in cui l’individuo è inserito ancora prima della nascita, a partire dal momento in cui la coppia genitoriale decide, o meno, di avere un figlio.

Le aspettative, il lavoro immaginativo e di proiezione nei confronti del figlio, lo inseriscono nel contesto familiare ancor prima che il piccolo venga alla luce.


La famiglia rappresenta, per il piccolo, il contesto naturale di crescita, al quale si aggiungono i valori culturali del contesto di appartenenza, che contribuiscono alla sua definizione.

La “forma” classica di famiglia o “nucleare” è intuibile dal senso comune e comprende la coppia genitoriale e i figli, tuttavia, il contesto sociale in cui viviamo riconosce come famiglia strutture diverse: ad esempio la monogenitoriale, quella ricomposta (in cui i figli sono nati da precedenti unioni) e negli ultimi anni, quella “arcobaleno”, anche se la legislazione ancora fatica a darle uno statuto ufficialmente riconosciuto.


La famiglia è il contesto relazionale primario, in cui si forma la personalità fin dalla nascita.

In questa cornice, Il ruolo del genitore è fondamentale per la corretta crescita psicoaffettiva dei figli, e richiede non solo amore, ma conoscenze e competenze.


È un ruolo che va immaginato come una sorta di abito, da tagliare e cucire su misura, che tenga conto delle peculiari caratteristiche del figlio, dei genitori, del contesto familiare e sociale in cui si vive.

Nella complessa società moderna, la cosiddetta società liquida, i genitori sempre più spesso vivono il loro compito quasi come una “sfida impossibile”, per la quale si sentono impreparati.

I modelli educativi tradizionali, trasmessi dalle generazioni precedenti, non sono più adeguati o sufficienti per affrontare l’impegno, e i mille interrogativi quotidiani che la crescita di un figlio comporta. Sono necessarie conoscenze, strumenti e pratiche sempre aggiornate, adattate alla specifica soggettività del bambino e dei genitori.

La psicologia può aiutare il singolo genitore, la coppia, o la famiglia, in diverse fasi:


- affrontare il complesso percorso dall’attesa del figlio, biologico o adottivo, fino al raggiungimento della sua autonomia;

- accompagnare nel processo di passaggio da coppia coniugale a coppia genitoriale;

favorire il buon funzionamento delle “nuove” famiglie (ricostituite, monogenitoriali, omogenitoriali eccetera);

- contenere il disagio psicologico legato alle tappe di crescita e ai conseguenti cambiamenti;

- prevenire o affrontare la psicopatologia derivante dalle nuove forme di dipendenza, dal sempre più frequente isolamento sociale, da eventi traumatici di ogni natura.


La psicologia al servizio della famiglia è legata non solo alla psicopatologia o alla disfunzione, ma anche al benessere e alla consapevolezza della scelta, in un’ottica di crescita positiva e di benessere.

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